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La sostituzione della vasca con una apribile non è agevolabile

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L’intervento di sostituzione della vasca da bagno con altra vasca con sportello apribile o con box doccia, pur se può ritenersi finalizzato all’eliminazione delle barriere architettoniche, “si qualifica come intervento di manutenzione ordinaria in quanto intervento edilizio “che riguarda le opere di riparazione, rinnovamento, e sostituzione delle finiture degli edifici” come stabilito dall’art. 3 del DPR n. 380/2001, pertanto non agevolabile ai sensi dell’art. 16-bis del TUIR.

Questo è quanto ha affermato l’Agenzia delle Entrate, nella Circolare 3/E 2016 (§1.6).

L’intervento di sostituzione della vasca da bagno con altra vasca con sportello apribile o con box doccia non è agevolabile neanche come intervento diretto alla eliminazione delle barriere architettoniche, anche se in grado di ridurre, almeno in parte, gli ostacoli fisici fonti di disagio per la mobilità di chiunque e di migliorare la sicura utilizzazione delle attrezzature sanitarie.

Gli interventi che non presentano le caratteristiche tecniche previste dalla legge relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche (cfr. legge n. 13 del 1989, disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, e DM n. 236 del 1989) non possono essere qualificati come tali e, pertanto, non sono agevolabili.

Resta fermo, specifica l’Agenzia, che la sostituzione della vasca, e dei sanitari in generale, può considerarsi agevolabile se detta sostituzione, singolarmente non agevolabile, sia integrata o correlata ad interventi maggiori per i quali compete la detrazione d’imposta in forza del carattere assorbente della categoria di intervento “superiore” rispetto a quella “inferiore” (cfr. circolare n. 57 del 1998), come nel caso, ad esempio, del rifacimento integrale degli impianti idraulici del bagno, con innovazione dei materiali, che comporti anche la sostituzione dei sanitari.

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